La pasta fa parte dei carboidrati a lenta assimilazione e ricopre un ruolo fondamentale della nostra dieta.
I cereali, infatti, si trovano alla base della piramide alimentare e sono salutari per il il buon funzionamento del nostro organismo.
Abbinata a proteine nobili e nelle giuste dosi, la pasta costituisce una scelta dall’altissimo valore biologico.
Acquistare il tipo migliore, perciò, è molto importante per la salute.
Non sempre, però, è semplice riuscire a farlo solo attraverso l’etichetta e per questo è bene conoscere l’abc che ne regola la produzione
La semola di grano duro è l’unica farina ammessa dalla nostra normativa per ottenere la pasta secca e si distingue per l’elevata elasticità che dona all’impasto.
Quindi questo ingrediente è la prima voce da cercare in etichetta.
FRA I TANTI TIPI SOLO LE ECCELLENZE
Oltre ai dati di legge, ci sono scritte facoltative sulla confezione che possono orientare all’acquisto migliore.
Per esempio se la pasta ha subito una lavorazione lunga, un essicamento a una temperatura non troppo elevata, se è stata trafilata al bronzo, se il grano ha una certificazione IGP oppure se proviene da agricoltura biologica che, per legge, non può usare diserbanti come il glifosfato ( l’erbicida più diffuso al mondo e probabile cancerogeno) o ancora se contiene una buona percentuale di proteine, e cosi via…
Per comprendere la differenza tra una pasta scadente e una buona si deve parlare anche del mondo in cui viene realizzata e del tempo che ci vuole per ottenere un prodotto di eccellenza.
Certo, una pasta di qualità costa un po’ di piu’, ma il risultato, nel piatto, poi si vede e si sente.
L’ETICHETTA E’ OK SE…
Cerca le scritte della qualità sulla confezione
- Di semola o di semolato di grano duro Senatore Cappelli, anche integrale
- La percentuale di proteine: controlla che le proteine siano tra il 12,5 e il 15%. Un valore di 13,5% indica un ottima semola.
- Lenta lavorazione (essicamento ideale a 40°C, mai sopra i 70)
- Trafilata al bronzo è la migliore
- L’eventuale IGP
- BIO, con certificazione europea, luogo di provenienza e di produzione. Sempre piu produttori segnalano che il grano è italiano al 100%
LA PASTA INTEGRALE
Per essere definita “ di semola integrale di grano duro” la pasta deve essere ottenuta con semola integrale e acqua (voci da leggere in etichetta).
Le paste integrali sono da preferire a quelle raffinate per il loro maggiore contenuto di Fibre, sali minerali, vitamine e proteine ( minimo 11,50 su 100 parti di sostanza secca). Riconoscere una vera pasta integrale, però, non è semplice semplice , anche perché talvolta sono prodotte con farine bianche raffinate arricchite, per esempio, con crusca o cruschello.
In pratica la parola integrale è usata come richiamo pubblicitario solo in etichetta mentre il prodotto ha caratteristiche del tutto simili alla solita pasta raffinata.
Secondo la legge, infatti, un prodotto raffinato e integrato con crusca può essere chiamato comunque integrale.
Un altro buon motivo per leggere bene l’etichetta.
DI QUALITA PREFERISCILA BIO E SCURA E NON SBAGLI
I cereali integrali conservano anche la parte esterna del chicco, ossia quella più esposta ai trattamenti chimici fatti con fitofarmaci o pesticidi.
Scegliere un prodotto BIO, allora, è senza dubbio meglio perché cosi si limita il rischio di mangiare una pasta inquinata.
Nelle farine bio, inoltre deve essere indicata anche la provenienza della materia prima con indicazione UE o NON UE vicino al simbolo di un ente specificodi certificazione.
La vera pasta integrale deve essere di colore scuro ( non marroncino chiaro). Una considerazione a margine: le farine veramente integrali, proprio per il loro contenuto di nutrienti, tra cui gli olii essenziali, si deteriorano velocemente, rischiando di andare a male e di produrre micotossine.
Per questo motivo non è possibile produrre grandi quantitativi di farine integrali per la grande industria, visto che il lungo stoccaggio non è praticabile con una farina cosi “ viva”.
L’ETICHETTA E’ OK SE…
I parametri ideali di una pasta grezza doc
- Quantità elevata di proteine ( almeno 11,5 g per etto)
- Quantità alta di fibre (6/6,8 g per etto è il minimo) Più ce ne sono meglio è.
- Assenza di sostanze estraneee ( per esempio cellulosa o microcristallina)
- Colore marrone scuro tipico
- Origine da agricoltura biologica con il bollino europeo dell’ente certificatore, segno di legalità e correttezza. Alcuni produttori di paste più costose aggiungono “ Grani Italiani”.
- Buona tenuta dopo la cottura ( la pasta non deve scuocersi ne rompersi)
Spero di esseri stata utile con questo articolo e la scelta tocca a te.
Puoi continuare ad acquistare della pasta di scarsa qualità e alla lunga magari ti potrebbe provocare qualche disturbo di salute oppure iniziare a mangiare più sano.
Fai un semplice esperimento:
Compra una pasta di qualità e cucinane 50 gr e vedrai che dopo cotta occuperà lo stesso volume di 100gr di una pasta industriale. Vedi che poi alla fine una pasta di qualità non è tanto più costosa.
Se vuoi iniziare a mangiare più sano e di qualità ti aspetto in Negozio oppure puoi comprare on line sul nostro sito.
2 commenti
E stato un chiarimento di grande valore. I negozi normali non hanno prodotti integrali di qualità.
Grazie per la divulgazione necessaria per fare chiarezza in un mare di informazioni confuse.
Susanna Battaglia biologa nutrizionista.